Ragazzi solo oggi ho raggiunto una vera consapevolezza
del tempo che passa... tra 8 giorni sarà ufficialmente primaveraaaaa!!!!!!! :D
:D :D
Meno male che ci sono io ad avvisarvi di questi
eventi "cosmici", vero???? ahahahah
Oltre che fornirvi questa utilissima informazione di
servizio sono qui per il post a tema "mangereccio" che vi avevo
promesso, forse grazie al titolo qualcuno di voi inizia già a comprendere dove
voglio andare a parare ;-)
Eh si, bravi, il protagonista del post di oggi sarà
proprio Caravaggio, anzi per la precisione, uno dei suoi dipinti più famosi "Canestro di frutta"...
No
ragazzi, non iniziate a protestare!! Non vi sto imbrogliando!! Vi avevo
promesso un post a tema "mangereccio", non ho mai detto che
l'argomento principale sarebbe stato la ricetta di un piatto succulento da
leccarsi i baffi e le dita e comunque la frutta non solo fa bene, ma è anche
buonissima!! Non ditemi che guardando questo bel cesto stracolmo di frutti
autunnali non vi viene voglia di preparare una bella macedonia ;-)
Caravaggio
"Canestro
di frutta", 1599
Olio su tela, 31 x 47 cm
Pinacoteca Ambrosiana, Milano
Nel post non vi parlerò di vita, morte e
(inesistenti) miracoli di Caravaggio (vi fornirò giusto qualche veloce
informazione sulla sua vita solo per collocarlo storicamente), ma mi soffermerò
solo su di un dipinto, il "Canestro
di frutta" appunto (più che altro per limiti di spazio), una delle nature morte più famose al mondo e primo
capolavoro del pittore per quanto riguarda questo genere.
Una piccola precisazione: una "natura morta" (in francese "nature morte", in tedesco "Stilleben", lo so, sembra una parolaccia, ma vi assicuro
che non lo è ;-) ), è la
rappresentazione di oggetti privi di vita e di movimento, come fiori, libri,
recipienti, frutta (in pratica qualsiasi cosa che non abbia a che fare con la figura
umana), composti in modo
artistico.
Come genere figurativo compare alla fine del XIV
sec. e raggiunge il massimo sviluppo nell'Olanda del XVII sec.
Ed ora tocca all'artista :-)
Caravaggio, all'anagrafe Michelangelo Merisi (eh
già, mica il "nome d'arte" è un'invenzione moderna, sapete? Il nostro
era "Michelangelo" per sua madre e il resto dei parenti,
"Caravaggio" per tutti gli altri, compresi gli amici e i posteri,
cioè noi ;-) ), nacque nel 1571 a
Milano da cui fuggì, con tutta la famiglia, nel 1576 a causa della morte nera
alias la peste.
Visse a Caravaggio (paese dal quale derivò il "soprannome" con cui è conosciuto a tutt'oggi) tra il 1589 ed il 1592, dopodiché lo
ritroviamo a Roma in cui visse per diversi anni, realizzò molte opere e...
anche molti reati!
Si, avete letto bene, perché Caravaggio non era
esattamente quel che si definisce uno "stinco di santo" e la sua
fedina penale era abbastanza lunghetta.
Nel 1603, finì per la prima volta in prigione a
causa della denuncia di un altro pittore, Giovanni Baglione. Costui, infatti,
denunciò per diffamazione sia il Merisi che altri due pittori, Orazio
Gentileschi e Filippo Trisegni, e un architetto, Onorio Longhi.
Pochi giorni dopo l'incarcerazione, però, l'artista
ritornò in libertà grazie all'intervento dell'ambasciatore francese, a
dimostrazione del fatto che avere amici che "contano" è sempre utile
;-P
Probabilmente il pittore trovava piacevole la vita
della prigione, dato che continuò a frequentarla fino al 1605, una volta a
causa di uno scontro con degli sbirri (la polizia dell'epoca), una terza volta
per detenzione illegale di armi e, sicuramente, ci sarebbe finito anche una
quarta volta considerando che fu accusato dal notaio Mariano Pasqualone di
averlo ferito al volto... ho usato il condizionale "sarebbe finito"
in prigione perché in realtà riuscì ad evitare l'ennesima incarcerazione
fuggendo a Genova.
Ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio e a
riprova di quanto sia vero questo famoso detto c'è il fatto che Caravaggio, nel
1606, pochi mesi dopo il suo ritorno a Roma, uccise un compagno di gioco
durante una partita a palla.
E stavolta dovette fuggire parecchio lontano per
evitare di passare un bel po' di anni in prigione, quindi prima raggiunse
Napoli e poi Malta, nel 1607.
Ma perché condurre una vita tranquilla quando si può
continuare a litigare e ad aggredire il prossimo? E difatti nel dicembre del
1608 venne espulso dall'Ordine di Malta de
gratia che l'aveva accolto nemmeno sei mesi prima, il 14 luglio 1608.
Fuggì di nuovo, questa volta verso la Sicilia, da
dove poi arrivò a Napoli, città in cui fu aggredito e ferito al volto (per la
serie: chi la fa l'aspetti), ed infine si imbarcò per Roma, città che non rivedrà
mai più, dato che morì a Porto Ercole (o forse Civitavecchia) il 18 luglio del
1610.
Ora che vi ho illustrato a grandi linee le
"mirabolanti imprese" del nostro artista passiamo al vero protagonista
del post, il dipinto "Canestro di
frutta", un olio su tela di 31 x 47 cm conservato alla Pinacoteca Ambrosiana
di Milano.
Il titolo del dipinto è decisamente appropriato dato
che vi è raffigurato letteralmente un cesto stracolmo di frutti.
Quest'ultimo è collocato esattamente davanti agli
occhi dell'osservatore, poggiato non sulla superficie di un tavolo dipinto in
modo approssimativo, bensì su di una semplicissima linea marrone.
La composizione risalta enormemente sullo sfondo color
ocra chiaro anche, e soprattutto, per la presenza delle foglie che si espandono
nello spazio occupando quasi tutta la superficie disponibile della tela.
Quella che a prima vista può apparire come una
composizione casuale, in realtà non lo è affatto, ma segue un'accurata
organizzazione geometrica, come si può notare osservando, ad esempio, la
posizione del canestro e della grande foglia in alto a sinistra: entrambi sono
rivolti a sinistra.
Nonostante la mela bacata accenni ad Eva nel
Paradiso terrestre e la foglia avvizzita sulla destra riporti alla
transitorietà di tutto ciò che è terreno, l'opera possiede un carattere
puramente artistico che affascina l'osservatore.
E fin qui vi ho mostrato l'originale, ma ora
tocca... a me!!!
Si si, proprio a me!!! :D
Questa è la copia che ho creato io (fortuna che sono
fondamentalmente onesta, altrimenti mi sarei data alla realizzazione di falsi
d'autore!!! ahahaha).
Parisi Mara
"Canestro di frutta" (copia), 2014
Olio su tela, 50 x 40 cm ca.
Brindisi
Questo dipinto mi è sempre piaciuto, figuratevi che
poco tempo fa, tra una pila di roba che non toccavo da un po', ho ritrovato una
cartellina di disegni che risalivano alle scuole medie e tra i tanti c'era
anche il "Canestro di frutta"
del Caravaggio. Avevo usato le matite colorate e non era disegnato così bene e
particolareggiato come l'originale (ovviamenteeeeee!!!!!!!), ma per avere solo
12 anni non me la sono cavata affatto male! :-)
Alcuni anni fa ho creato la mia prima copia a
tempera assolutamente fedele all'originale, ma al momento non ho le foto da
mostrarvi, ed ora sono passata all'olio.
Dai che vi faccio vedere qualche particolare, tenete
conto, però, che nelle foto i colori sono leggermente sfalsati rispetto a
quelli reali: il canestro, ad esempio, risulta leggermente più
"freddo" rispetto ai colori "caldi" che ho usato. Al
contrario, la mela risulta eccessivamente rossa in confronto alla mia che è
leggermente più chiara.
Ma basta, ecco le foto con i particolari:
- il limone...
- l'uva bianca...
- la mela (mentre la dipingevo avevo voglia di far
sbucare un piccolo verme dal buco, però mi son trattenuta!!! ahahahah)...
- il fico nero...
- la pesca...
- la pera...
- l'uva nera...
- i fichi...
- ed il canestro.
Devo dire, alla faccia della modestia ;-) che ho
fatto proprio un bel lavoro e... anche un post bello lungo quindi vi saluto alla
velocità della luce augurandovi di trascorrere un bel fine settimana, ciaooo!!!
:D