Nel frattempo ho anche pensato che potrei preparare delle scaglie di drago in pasta di mais come ho già fatto un po’ di tempo fa, ma cambiando il colore di base scegliendo ad esempio il giallo e l’arancione che danno un sacco di energia.
E mi sono anche ricordata che vi ho fatto vedere dei bijoux in chainmail, ma che non vi ho parlato di questa tecnica… mancanza a cui rimedierò alla velocità della luce con questo post!! :D
Bene, mettetevi comodi così ci facciamo una bella chiacchierata ;-)
La tecnica chainmail (o chainmaille, dal francese) con una spiegazione molto semplice consiste nel collegare degli anelli metallici in modo da ottenere una maglia intrecciata.
È stata ideata proprio per creare una maglia, infatti questa tecnica era già conosciuta nel 500 a.C. quando venne usata per le cotte di maglia da indossare sotto le armature (vi dicono niente gli antichi Romani?? ;-) ).
La tecnica chainmail è rimasta fondamentalmente simile nonostante il trascorrere dei secoli, con gli anelli di metallo legati tra loro per creare una trama sufficientemente resistente agli attacchi dei nemici.
Era una tecnica molto costosa per vari motivi:
1) le tecniche per ottenere il filo metallico erano segrete e custodite da poche persone;
2) gli anelli venivano tagliati da fogli di metallo e lavorati successivamente;
3) le maglie di fattura migliore avevano gli anelli chiusi singolarmente a mano dal mastro artigiano per evitare
che si aprissero durante il combattimento.
Gli artigiani ottenevano una maglia di ferro resistentissima ribattendo o saldando gli anelli o, in alcuni casi, inserendo addirittura un chiodo tra i due capi di ogni anello.
Per la cotta di maglia è andato tutto bene finché non è apparsa la polvere da sparo che ha creato un bel po’ di danni sia per l’uso smodato durante le guerre sia perché ha relegato la chainmail ad un semplice ruolo decorativo (probabilmente l’unico uso positivo della polvere da sparo è nella creazione dei fuochi d’artificio!!).
Col passare del tempo però la nostra eroina riesce a farsi strada in un altro campo: quello dei gioielli, dove gli intrecci da semplici e regolari diventano molto più complessi e affascinanti.
Il ferro degli anelli viene sostituito da altri metalli, anche preziosi, e gli schemi di lavorazione diventano molto più complessi regalando anche tridimensionalità agli oggetti e permettendo l’aggiunta di altri elementi quali cristalli, perle, pietre dure, ecc. (qui sotto un esempio di ingabbiatura di un cristallo).
- Giapponese
Probabilmente la più antica, era usata per unire le piastre delle armature dei samurai, ma se ne trovano esempi anche nella civiltà etrusca.
È formata da moduli piatti creati con anelli più grandi uniti tra loro da anelli più piccoli e disposti secondo schemi geometrici che prendono il nome in base al numero massimo di anellini che venivano usati per i collegamenti.
È la maglia più semplice da imparare e la più versatile perché permette di comporre sempre nuovi schemi per realizzare qualsiasi forma.
- Europea
È la più classica delle maglie in chainmail ed era usata da quei furbissimi dei Romani che ottenevano una maglia densa e compatta, molto solida.
Gli anelli, tutti della stessa dimensione, vengono intrecciati creando delle file ognuna delle quali ha un orientamento diverso.
Il modulo base è quello che ho chiamato “fiore” e che ho usato in alcuni orecchini che ho creato (qui sotto un particolare).
- Persiana
Di origine più moderna, deve il suo nome all’aspetto sinuoso ed esotico.
È una maglia molto compatta e pesante non adatta alla creazione di bijoux e per questo usata più che altro nelle rievocazioni medievali.
Per i gioielli viene preferita un altro tipo di maglia più semplice detta “mezza persiana”.
Questo è stato solo un riassunto “riassuntissimo” di una tecnica dalla storia millenaria, spero proprio di avervi incuriosito ed interessato e, magari, di avervi spinto a creare qualcosa con anelli ed anellini ;-)
Alla prossima, ciaooo!! :D
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