Tutorial

domenica 8 marzo 2015

Buon 8 Marzo!! :D

Ciao ragazzi e soprattutto...CIAO RAGAZZEEE!!! :D

Oggi non vi lascerò nessuna mia creazione, né tantomeno una delle mie solite idee geniali... lo so che state già tirando un sospiro di sollievo, l'ho sentito distintamente fino a casa mia!! Ma guarda tu con chi ho a che fare, almeno cercate di essere un po' meno rumorosi e di non farvi sentire dalle mie orecchie, più sensibili di un radar!!!!!! ;-P

Bah torniamo alle cose serie va!

Mi spiace per i signori maschietti, ma questo post è dedicato all'altra "metà del cielo" ;-)

Eh si, perché oggi lascerò semplicemente tantissime mimose a tutte le donne, non importa che siano donne già adulte e mature, nonne, ragazze o bambine...

TANTI AUGURI A TUTTE VOI!!!! :D

Mara

venerdì 6 marzo 2015

Orecchini un po' strani e Chiacchierino ;-)

Siamo già al 6 marzo, facendo un rapido conto, mancano 15 giorni all'arrivo della Primavera, in pratica due settimane giuste giuste!!! :D

Io sto già iniziando a scrutare il cielo in cerca delle rondini... lo so anch'io che una rondine non fa primavera!! Non c'è bisogno che me lo facciate notare con quell'aria saccente!!E'  ovvio che una rondine che vola sola soletta non faccia primavera, ma potrebbe essere l'esploratrice mandata in avanscoperta!! Una volta arrivata qui si accorge che finalmente il sole s'è degnato di comparire (più che altro me lo auguro, visto le giornatacce che sta facendo ora!!), sul becco non si formano i ghiaccioli e così fa un bel fischio per chiamare le sue amiche a raccolta (quelle più furbe che sono rimaste nelle retrovie al caldo!!), e così finalmente è primavera anche per noi!!!!
Lo so, sto straparlando come al solito ahahaha che volete farci?? ;-)

Comunque tanto per rimanere in tema col colore simbolo  della primavera, il verde, eccovi qui un paio di orecchini un po' particolari.


Sempre realizzati al chiacchierino con navetta, sono lunghi 5,5 cm senza i cristalli (7,3 cm per i curiosoni che vogliono sapere la lunghezza compresi i cristalli) e hanno una forma un po' strana.


La parte superiore, infatti, è composta da un girotondo di sei anelli uniti da altrettanti archetti e "circondata" da un secondo giro di archetti che in alto crea un anellino (che servirà poi per agganciarsi alla monachella) e in basso un'altra serie di anellini con picot.

Questi ultimi dovevano esserci per forza perché avevo deciso  già in partenza che, data la forma particolare dell'orecchino, avrei agganciato o tanti cristalli o lunghe file di perline.


Una volta finito e inamidato toccava alla decorazione.

Una cosa sempliciiiissiiima, no? E invece no, proprio per niente!!!

Ho provato con dei mezzi cristalli verdi, ma non mi convincevano. La forma del lavoro si sviluppa in verticale quindi aggiungere dei mezzi cristalli che hanno un profilo ellittico non andava bene, avevo l'impressione che venissero schiacciati, quasi pressati, dal lavoro al chiacchierino, perciòòòò...via, niente da fare!!

Passiamo alle perline.

Ho mescolato rocailles color oro, verde scuro e verde chiaro (i due verdi per richiamare i colori del filo, l'oro perché si abbinava molto bene) in proporzione 3:2, in modo da avere leggermente più oro e le ho sistemate sul filo "come venivano, venivano" considerando che non volevo un lavoro schematico... come? Volete sapere cosa intendo con "come venivano, venivano"?! Mamamamama... io davvero non ho parole... possibile mai che devo proprio spiegare tuttotuttotuttotuttoooo????
E va bene va, intendo dire "casualmente": cioè ho infilato le rocailles pescandole con l'ago direttamente dalla scatolina dove le avevo mischiate perché non volevo un lavoro troppo preciso e rigido.
Non veniva affatto male, formavano un bell'effetto "coda di pavone", come l'ho definito con molta fantasia ahahah, solo che una volta sistemati tutti i fili sotto l'orecchino altro che la bella coda del pavone, mi sembrava di avere a che fare con la nappa di un cordone fermatenda!!!! ahahahah

Un sacco di tempo perso per infilare tutte quelle perline e non andava bene per niente!!
Certo, l'idea era assolutamente buona e sono sicura che la userò per altri bijoux, ma in questo caso era decisamente meglio evitare.

Poi finalmente girando girando eee... ancora girando, ho trovato questi piccoli cristalli ovali di un bellissimo color verde-oro, dalla superficie iridescente, e così in un attimo ho buttato giù lo schizzo dell'orecchino finito.
Più tempo invece c'è voluto per creare l'asola con nodo ad orefice col chiodino a pallina, ma visto il risultato ottenuto direi che ne è proprio valsa la pena.
A guardarle tutte insieme nella foto non sembrano delle piccole lanterne vagamente orientali? Sono proprio carine :)



Dopodiché mi sono dedicata alla decorazione dalla parte superiore: un cristallo molto più grande, ma sempre verde-oro, trasparente e sfaccettato, incastonato in un filo di rocailles dorate.
Una volta ottenuto un piccolo ciondolo, l'ho inserito al centro del lavoro sfruttando la presenza dei picot che legano gli anelli tra loro (c'è voluta moooolta pazienza, credetemi!!).

Avete notato come il colore del cristallo sembri diverso a seconda della luce che vi batte sopra?
Una volta verde più scuro...



... una volta più chiaro, leggermente dorato...


Un ultimo cristallo identico a quelli della parte inferiore (anche questi cambiano colore: guardate qui sotto le due foto a confronto) sistemato tra il pendente e la monachella... et voilà, orecchino finito! :)))


E' veramente particolare e non saprei definirlo esattamente, però bisogna ammettere che ha un suo carattere, no? :D


lunedì 23 febbraio 2015

Viola, Argento e...

Buon pomeriggio a tutti i miei adorati lettori!!! :D

Oggi spero di riuscire a rimanere abbastanza seria e di scrivere qualcosa di senso compiuto perché mentre preparo il post sto dando un’occhiata ai programmi in tv (tanto per tenermi aggiornata su quello che succede nel mondo) e ho beccato un criceto che crede di essere un leone!!! Sta in piedi sulle zampette posteriori e sta attaccando due ragazzi scemi che, non avendo nient’altro di meglio da fare che rompere le scatole ad un povero cricetino!! gli stanno dando fastidio con un bastoncino e una pinzetta. A uno gli ha già tirato un bel morso sulla mano!!! Così imparaaaa!!!!! Non si dà fastidio agli animali!!!!!!! Stavolta hanno incocciato un criceto da “combattimento””, un criceto ninja che sa farsi valere!!!
Certo che vedere un cricetino bianco e rossiccio in piedi pronto a mordere due ragazzetti scemi grandi e grossi fa proprio ridere!!
Io, fossi il criceto però, mi sarei lanciata al collo di uno dei due e non semplicemente alla mano!!! ahahahah

Bene e ora vediamo se riesco a parlarvi di questi orecchini qui sotto.
Sempre al chiacchierino, sono giocati sull’abbinamento viola-argento-rosa.


Ammetto che stavolta ho perso un bel po’ di tempo per trovare la combinazione giusta perché il viola è un colore un po’ “difficile”.

Prima di tutto la tonalità risulta più scura una volta inamidato il filo, infatti si passa da un lilla piuttosto deciso, ma comunque chiaro, ad un lilla più scuro quindi bisogna trovare perle, perline, o cristalli che diano molta luce.
Altra cosa difficile è trovare un secondo colore che possa stare bene col violetto: unito al rosa fa troppo frou-frou; col verde non ha nulla in comune; con strass e perline viola o lilla non c’è alcuna differenza e quindi il bijoux non viene esaltato; con l’oro diventa eccessivamente vistoso…

Conclusione?? Cosa scelgo??? Cosaaaa??????
E poi finalmente l’idea geniale!!!! L'argento!!!

L’argento è perfetto perché dà luce senza distogliere troppo l’attenzione dal gioiello in generale, però manca ancora il tocco in più, qualcosa che illumini il tutto senza esagerare… il rosa!!!
Si, proprio il rosa, perché data la presenza della perla argentata, l’orecchino non sembrerà l’orecchino di Barbie e avrà comunque un’aria più delicata ed armonica.


Ed ecco quindi un nuovo bijoux: sembra un ventaglio, composto da sette anellini centrali legati tra loro da un doppio giro di archetti ognuno decorato da tre picot (due laterali ed uno centrale più lungo)...


... ed un anello centrale in cui è inserita la perla diamantata argentata accompagnata da due rocailles rosa fucsia, trasparenti, con l’anima color argento, identica alla perlina che ho sistemato nella monachella.


In più la base di ogni anello è sottolineata da uno strass rosa, in questo modo ho dato anche il tocco luccicante ;-)


E anche per oggi vi saluto, buona serata!!! :D

http://www.gianclmanufatti.com/index.php/creazioni-nel-dettaglio/93-pendenti/2469-orecchini-viola-al-chiacchieri

http://it.artesanum.com/artigianato-orecchini_viola_al_chiacchierino_perla_in_argento_925_stra-88383.html

http://www.misshobby.com/it/oggetti/orecchini-viola-al-chiacchierino-perla-argentata-strass-rosa

domenica 22 febbraio 2015

Sfumature Verdi e Oro

Buon pomeriggio e buona domenica!!! :D

Come si va dalle vostre parti? Spero tutto bene e soprattutto che siate ben zavorrati perché se avete lo stesso vento che c’è qui correte seriamente il rischio di volare via!!!

Basta lamentarvi, lo so che vi sono mancata tantissimo e vi ho lasciati a secco di post, ma io ho continuato comunque a produrre e, ovviamente, vi farò vedere tutto, perciò preparatevi ad essere sommersi dai miei lavori!!
Peggio per voi che vi siete lamentati della mia assenza!!!! ;-P

Ora vi mostro degli orecchini che sono piaciuti talmente tanto a mia sorella che me li ha chiesti prima ancora di vederli completamente finiti!!

Ovviamente non si può rifiutare una richiesta così gentile… soprattutto non dopo che sono riuscita ad estorcerle la promessa di farmi tanta pubblicità!!! ahahahah

Ed eccolo qui: un bel paio di orecchini realizzati in verde “primavera”.


La forma è a mezzaluna, o a ventaglio se preferite, composta da anellini ed archetti (se non sapete di cosa parlo o non sapete come farli potete dare un’occhiata ai post: "Chiacchierino: anello (lezione 1)" e "Chiacchierino: archetto (lezione 5)" ).



Ho abbinato il filo sfumato di verde alle rocailles dorate, a parte perché è davvero un bell’abbinamento (l’oro delle perline esalta il verde del filo e viceversa), ma anche perché usare perline comunque verdi non sarebbero risaltate altrettanto bene e avrebbero reso il tutto troppo monocromatico e quindi noioso… e non sia mai che io crei una cosa noiosa o brutta!!! Ne va della mia reputazione di artista!!!! ;-)

Il tutto è nato dal fatto che volevo unire il cristallo più adatto al colore particolare del filo, quindi cerca qui e cerca lì, prova questo e prova quello, alla fine sono giunta alla conclusione che il più adatto fosse questo cristallo, trasparente e sfaccettato, di un bel verde-oro.


Una volta trovato il cristallo, la scelta delle rocailles dorate è stata quasi obbligata perché erano quelle che meglio esaltavano il colore del filo, dato che l’argento avrebbe spento il tutto.

Una volta finito, sono passata all’inamidatura dando la forma definitiva al lavoro al chiacchierino...


... dopodiché ho modificato la monachella sostituendo la solita perlina tonda e l’altrettanto solita piccola spirale con un motivo uguale a quello del pendente, composto però da un cristallo più piccolo, sempre verde, e inserito tra due perline dorate.


A quel punto ho ricominciato il lavoro perché il paio di orecchini è sparito dal mio tavolo alla velocità della luce, data quella manolesta di mia sorella, che è più veloce del celeberrimo Houdini nel far sparire gli oggetti!!! ahahaha

Ora vi lascio perché un acquerello mi attende impaziente, ciaoooo :D

http://www.gianclmanufatti.com/index.php/creazioni-nel-dettaglio/93-pendenti/2467-orecchini-verdi-al-chiacchieri

http://it.artesanum.com/artigianato-orecchini_verdi_al_chiacchierino_cristallo_verde_perline_d-88372.html

http://www.misshobby.com/it/oggetti/orecchini-verdi-al-chiacchierino-cristallo-verde-perline-dorate

lunedì 16 febbraio 2015

Chiacchierino, Filo Azzurro e...

Buon pomeriggio!! :D

Passato bene S. Valentino? Avete festeggiato alla grande tra cuoricini, sbaciucchiamenti vari, seratina romantica col vostro lui o la vostra lei e tutto quel che segue??? Eeeee… cosa più importanteeee: avete mangiato tanto, ma tanto, tantissimo cioccolato????? Credetemi: è la cosa più bella di S. Valentino!!! ahahahah
E se non avete nessun lui o lei con cui festeggiare, il cioccolato vi rimane comunque fedele e potrete mangiarne una quantità industriale perché avrete tutte le ragioni del mondo!!! ahahaha ;-P
Però ricordatevi che S. Valentino è la festa per tutti quelli che si vogliono bene, quindi non dovete essere per forza in coppia per festeggiare ed essere contenti ;-)
In più siamo anche a Carnevale quindi un altro motivo per fare festa!!! :D

Ma dato che non si può vivere solo di feste, io ho continuato a produrre, perciò eccomi qui con voi con un nuovo paio di orecchini al chiacchierino.


Questa volta non avevo in mente nulla di particolare, non avevo cristalli nuovi o filati comprati d’istinto da provare, niente di niente, solo voglia di fare qualcosa di carino.
Sono partita da un disegno semplice, un anello qui, un archetto lì e alla fine mi sono ritrovata con una figura centrale triangolare, composta da tre anelli, che però nel profilo esterno diventa un rombo.


Bene, ora che ho un disegno, lo lascio così semplice?? Solo un pendente unito alla monachella, senza una perlina, uno strass, un cristallo???
Certo che no!!

Un bel cristallo tra il pendente e la monachella impreziosirà il tutto e quindi ecco che, dopo il disegno, ho scelto il cristallo: questi di un azzurro così intenso e sfaccettati sono tra i miei preferiti.


Ovviamente dovevo scegliere un filo che si abbinasse al cristallo e ne ho scelto uno sfumato dal bianco all’azzurro scuro (ne ho provato uno a tinta unita di un bellissimo azzurro molto simile a quello del cristallo, però era tutto troppo monocromatico e non va assolutamente bene altrimenti il bijoux diventa noioso!!), lo stesso che ho usato per la parure "glaciale", solo che questa volta non l’ho unito alle perle diamantate argentate perché non volevo dare un’idea “invernale” quanto piuttosto ricordare un bel cielo estivo ;-)

Perfetto!! Ora ho il disegno, il cristallo, il filo e una volta realizzato il pendente, ho l’orecchino al completo, ma manca ancora un dettaglio, un punto luce… qualcosa che attiri l’attenzione… un effetto “sbrilluccicante”… trovato!!!!

Uno strass più grande al centro color azzurro (in modo da riprendere la tonalità base dell’orecchino), affiancato da altri tre strass più piccoli argentati per formare gli angoli di un triangolo così da sottolineare sia il centro del bijoux che la forma triangolare degli anelli e, infine, altri quattro strass, sempre piccoli ma di un azzurro molto chiaro, segnano l’unione esterna tra gli anelli e gli archetti.


Ed ecco che, praticamente dal nulla, mi sono ritrovata con un paio di orecchini carinissimi e “giocosi”.
Che ne dite? Vi piacciono? Si possono indossare ogni volta che si ha voglia di avere un pezzetto di cielo a disposizione ;-)

Buona serata e alla prossima!!! :D

http://www.gianclmanufatti.com/index.php/creazioni-nel-dettaglio/93-pendenti/2465-orecchini-azzurri-al-chiacchie

http://it.artesanum.com/artigianato-orecchini_azzurri_al_chiacchierino_cristallo_azzurro-88371.html

http://www.misshobby.com/it/oggetti/orecchini-azzurri-al-chiacchierino-cristallo-azzurro

venerdì 13 febbraio 2015

Aiutooo!!!! Non sopporto più i computer!!!!

La tecnologia migliora la vita!!!!!

Vorrei proprio sapere chi cavolo ha detto questa FESSERIA COLOSSALE!!!!
NON E’ VERO!!!! NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO!!!!!!

Sono giorni e giorni, per non dire mesi ormai, che litigo col pc perché non ne vuol sapere di lavorare!! Ma in fin dei conti non chiedo mica chissà che!! Solo che sistemi qualche foto per i post e per i miei negozi on-line, non mi pare di pretendere la luna, men che meno tutto il sistema solare!! O no???

Per non parlare poi di quando cerco di fare qualcosa su internet!!
Lento, lentissimo, più lento di una lumaca con l’artrite, il che è tutto dire!!!!

E finalmente mi sono decisa a comprare un computer nuovo, tutto bello luccicante, superveloce, talmente veloce che mentre io sono ancora sulla terra, lui è già arrivato su Plutone!!
L’unico problema è che ci impiego una vita per capire come si fanno anche le cose più semplici, ormai ero abituata all’altro e, soprattutto, potevo prenderlo a calci quando mi faceva innervosire!!! ahahaha ;-PPP
Ovviamente questo è nuovo e non posso picchiarlo… ehm, volevo dire… non posso fargli capire chi comanda con le “buone” maniere, perciò ne approfitta!!
Ma ti voglio quando ci prenderò un po’ la mano!!!

Nel frattempo, però, con questi cavolo di computer e “alta tecnologia” sto iniziando a rompermi le scatole, non si potrebbe tornare alle care carta e penna??? Io mi trovo così bene tra fogli, matite, penne, pennelli, colori uffff!!!!!
AIUUUTOOOOO!!!!!!!

Bene dopo tirata contro pc ed informatica mi sento meglio, il problema non è sparito, ma almeno ho evitato di lanciare tutto fuori dalla finestra!! ahahahah

Ciao a tutti e al prossimo post (pc permettendo!!) :D

venerdì 6 febbraio 2015

I Paesaggi di Thomas Girtin

Buon pomeriggiooooo!!!!!!! :D

Lo so, lo so, sono stata assente per qualche giorno e vi ho lasciato a secco di post, ma sono stata superimpegnatissima quindi sono stata assente giustificata!!! ;-P
Comunque per farmi perdonare vi lascerò un post più lungo di un papiro egizio, farò addirittura concorrenza alla Treccani!!!! ahahaha

Oggi cambiamo decisamente argomento del post: niente chiacchierino (ma se ne avete proprio voglia potete sempre dare un'occhiata ai post precedenti come questo o quest'altro oppure girare nel blog come preferite), ma acquerello, nella fattispecie ho scelto Thomas Girtin, paesaggista londinese vissuto tra il 1775 ed il 1802.
Sapete che ho molti interessi e mi piace cambiare spesso gli argomenti dei post così non ci si annoia mai e si impara qualcosa di nuovo, ma sempre con leggerezza (anche perché le spiegazioni pesanti e tediose non fanno proprio per me!! ;-)   )

Ordunque dicevo, dopo George. D. Ehret, Mary Moser e Albrecht Dürer , ho scelto di parlarvi di Thomas Girtin perché fu un acquerellista innovatore dato che nel suo stile abbandonò i dettagli precisi e meticolosi concentrandosi invece su ampie bande orizzontali in modo da esaltare il colore.


John Opie
“Ritratto di Thomas Girtin“, 1800
Olio su tela, 77 x 64 cm


Aveva una concezione maestosa del paesaggio e questa sua caratteristica, unita all'utilizzo di pennellate marroni molto fini per i dettagli architettonici, fu imitata da molti altri artisti.

Nell’ “Abbazia di Thorton” e ne “Il Castello di Glamis“ si può notare il suo tipico schema compositivo.


Thomas Girtin
“Il Castello di Glamis“
Acquerello su carta, 34,9 x 25,4 cm


L'attenzione dell'osservatore si sofferma lungo il primo piano, soprattutto se è presente una distesa d'acqua, senza essere disturbato dalla presenza di dettagli.
Le costruzioni sono al centro della composizione interrompendo la linea dell'orizzonte, mentre piccole figure solitarie aiutano il senso prospettico (avete notato la dimensione quasi microscopica dell'uomo davanti la costruzione?).

Inizialmente la sua tavolozza era piuttosto limitata, prediligendo una base di grigio, ma dal 1790 si arricchì di colori, divenne più scura e con pennellate più ampie.
La tavolozza si estese a 15 pigmenti, sempre gli stessi: 
- gialli: ocra romana, lacca gialla, gommagutta e rosa bruno;
- blu: indaco, blu oltremare e blu di Prussia;
- rossi: rosso chiaro, rosso indiano, rosso veneziano, lacca rossa;
- terre: terra di Cologne, terra di Siena bruciata, bruno robbia, bruno Vandyck.
Purtroppo le lacche, la gommagutta, il rosa bruno e l’indaco sono poco resistenti quindi oggi le tinte sono sbiadite.

Girtin è stato spesso paragonato a Turner (in quanto contemporanei), ma le loro tecniche sono molto diverse.
Girtin, infatti, stendeva miscele dense ma precise, passando dagli strati più chiari a quelli più scuri, usava esclusivamente acquerelli cercando però i toni saturi e compatti della pittura ad olio e, a differenza di Turner, non usava il tratteggio né la raschiatura.

Ne “Le Cascate dell’Ogwen” il particolare tipo di carta (carta vergella di un color grigio camoscio) con una texture verticale (visibile soprattutto nella zona in basso a sinistra, poco lavorata) esalta l’altezza delle cascate.


Thomas Girtin
“Le Cascate dell'Ogwen“
Acquerello su carta vergella, 53,6 x 44,5 cm


“Il Monastero di Guisborough” è un’opera che riassume tutte le caratteristiche dello stile di Girtin.


Thomas Girtin
“Il Monastero di Guisborough“
Matita e acquerello su carta vergella, 30,5 x 47,3 cm


Le rovine del monastero sono posizionate a distanza media dopo un primo piano dipinto con un pennello piuttosto grande.
L’acquerello, dipinto su carta vergella color “bianco sporco”, ha struttura decisamente bidimensionale, ma anche una certa profondità spaziale sottolineata dai dettagli quali le mucche sulla sinistra dell’opera e un uomo che passeggia accompagnato dal suo cane, sulla destra.

Altro elemento importantissimo per il protagonista del post, era la luce.
Gli strati di pittura intensificano la densità luminosa del pigmento e aiutano a comunicare l’atmosfera tipica delle rovine. Purtroppo, però, Girtin usò delle miscele vegetali (poco resistenti) che nel tempo si sono scolorite diminuendo l’impatto originario del colore.

Un ulteriore  particolare fondamentale era la carta.
Come ho già accennato, si tratta di carta vergella “bianco sporco” disposta su un reticolato di filo di ferro (che ha lasciato una texture in rilievo) che aggiunge consistenza al tutto e soprattutto aumenta la resistenza della carta stessa ai rapidi passaggi del pennello a punta larga.

A differenza de “Il Monastero di Guisborough”, ne “La Cattedrale di St. Alban”, Girtin usò carta velina liscia, perfetta per rendere al meglio i dettagli e i particolari degli elementi architettonici realizzati con un pennello sottilissimo.
E la luce, sempre presente negli acquerelli di questo pittore, entra dalle finestre nascoste allo sguardo dell’osservatore e domina lo sfondo, delimitato da un grande arco in ombra nel primo piano.


Thomas Girtin
“Cattedrale di St. Alban“, 1796
Acquerello su carta, 42 x 55 cm


“La Casa bianca, Chelsea” è un’opera che riassume tutti gli elementi che influenzeranno successivamente i pittori di paesaggi: la luce ambientale, il disegno piatto ed orizzontale, poche dettagli, forza e semplicità sia nel colore che nel tratto.


Thomas Girtin
“La Casa bianca, Chelsea“, 1800
Acquerello su carta, 30,5 x 51,1 cm


La carta è spessa e resistente, di formato orizzontale, sempre color bianco sporco.
Il punto di osservazione è basso quindi il cielo riempie praticamente i 2/3 dell’opera, mentre tutto il primo piano è occupato dal Tamigi, in cui si riflette la sfumatura dall‘azzurro scuro al giallo chiaro del cielo. Proprio nel cielo, una miscela di blu è grigio è stata stesa su una lavatura asciutta di giallo in modo tale che la massa di nuvole sembri sospesa tra il caldo e il freddo. Lo strato grigio si ferma appena al di sopra della striscia di terra creando una sequenza di toni nei colori: freddo-caldo-freddo.


“La Casa bianca, Chelsea“, part.
Cielo


Il punto d’unione tra il primo piano ed il cielo è dato da una striscia di terra con delle case, tra le quali risalta la piccola abitazione bianca, volutamente decentrata.
La facciata della costruzione e i suoi riflessi sono stati ottenuti sfumando il giallo con la carta bianco sporco. 


“La Casa bianca, Chelsea“, part.
Casa bianca


Lo sguardo dell’osservatore è così trasportato avanti e indietro tra la casa e la luce del tramonto, che, illuminandola, contribuisce all’atmosfera suggestiva del dipinto. 
Il bianco della casa è bilanciato dalla guglia della chiesa lasciata in ombra, guidando così lo sguardo lungo il ponte e dando profondità al dipinto.


“La Casa bianca, Chelsea“, part.
Guglia


La calma del tramonto sembra fermare il tempo, tutte le attività sono sospese, nessun essere umano è presente nella scena, giusto un paio di barche anch’esse immobili lungo il fiume.
Sulla sinistra dell’acquerello, al di sotto del mulino (le cui pale, così come le barche, sono state dipinte con un pennello sottile) si trova la firma dell’autore e la data, 1800.


“La Casa bianca, Chelsea“, part.
Mulino


Nello stesso anno (1800), Girtin decise di realizzare una veduta completa a 360° di Londra che terminò nel 1801 intitolandola “Eidometropolis“. Purtroppo l'opera è andata perduta, ma esistono ancora i disegni preparatori.
Per questi ultimi, l'artista usò carta velina liscia (che adattò da fogli di carta per scrivere) per realizzare degli acquerelli che riproducono fedelmente i "colori" di Londra e la sua atmosfera.

Nella Sezione 4, ad esempio, è raffigurato il Tamigi da Westminster a Somerset House.


Thomas Girtin
"Studio per Eidometropolis, Sezione 4: il Tamigi da Westminster a Somerset House“, 1801
Matita e acquerello su carta da scrivere, 42 x 55 cm


I colori sono offuscati dal fumo di una fonderia, il cielo è plumbeo. Anche il disegno è cupo, dovuto agli effetti "fumosi" dell'atmosfera, e prevale sui colori dei palazzi. 
La sponda più lontana, sulla destra del dipinto, è immersa in una luce più morbida rispetto a quella sulla sinistra dove sono presenti le industrie.
E per rispettare la frase "immergersi nella natura", Girtin dipinse la scena sul posto: si nota la fluidità dei colori che fondono uno nell'altro, particolare che indica la rapidità con cui fu eseguito il lavoro.

In effetti Girtin, per studiare le diverse condizioni meteorologiche, rimaneva anche per ore all'aperto, magari sotto la pioggia, per studiare gli effetti delle nuvole e delle tempeste sull'atmosfera e bisogna ammettere che la cosa non è che sia proprio piacevole... il freddo, l'umido, l'acqua ghiacciata che s'infila praticamente ovunque... e gli andava comunque bene se se la cavava con un semplice raffreddore perchè poteva sempre finire colpito da un fulmine!!! ahahahah

Lo so, lo so, è sempre una delle mie battutacce, ma la tentazione è stata troppo forte!! ;-P

Anche se forse non mi sono sbagliata più di tanto, soprattutto sul freddo e sull'umido che non fanno assolutamente bene, considerando che Girtin fece giusto in tempo a completare un altro acquerello a Parigi, nel 1802, (“Rue e Porte St. Denis“, un'opera dai toni cupi, priva di qualsiasi presenza umana, probabilmente ideata per ispirare i disegnatori di scenografie teatrali), prima di morire, a soli 27 anni, di asma.



Thomas Girtin
“Rue e Porte St. Denis, Parigi“, 1801-1802
Acquerello su carta, 39,4 x 48,9 cm


Allora che ne dite? Con questo post chilometrico sono perdonata per l'assenza di questi giorni??? :-))
Buona serata a tutti i miei lettori, ciaooo :D
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