Tutorial

sabato 23 luglio 2016

Filo Verde e Perline Dorate per la Parure al Chiacchierino

Buon pomeriggio e buon sabato!!!!!! :D :D :D

Oggi il post sarà cortissimo perché dato il caldo caldissimo ;-) non è consigliabile rimanere troppo tempo davanti al pc (potrebbe esplodere... ahahaha).

Quindi entriamo in argomento alla velocità della luce: secondo voi, una volta individuato un filo di una bellissima sfumatura verde chiaro, avrei potuto lasciarmelo sfuggire??? Ovviamente no!! :D

E, sempre secondo voi, una volta comprato questo bellissimo filo sarei riuscita a resistere alla tentazione di creare una parure completa???? Risposta identica alla precedente: ovviamente no!!!! Il punto è che non mi sono fermata ad una ma ne ho create addirittura due!!!! Mi sa che le mie "celluline grigie" stanno dando un po' di numeri, ma tant'è... :-)

Per ora dovrete accontentarvi di una parure, la seconda non l'ho ancora completata quindi vi toccherà aspettare il prossimo post, maaaa... basta chiacchiere e passiamo al servizio fotografico!

La parure è realizzata completamente a mano al chiacchierino con navetta con filato verde chiaro, perline dorate, perline rosa, cristalli bicolore (verde chiaro su un lato e caramello dorato sull'altro) e tutti i componenti (monachelle, moschettoni, catenelle, gancetti ed anellini) sono in Argento 925 dorato e Oro Gold-Filled 14k, costano di più ma volete mettere con la comune minuteria? Non esiste proprio confronto!

Prima di tutto una foto di "gruppo" con la parure al gran completo (dall'alto e in senso orario): Ciondolo, Anello, Orecchini, Bracciale.


Ed ora un po' di particolari...

BRACCIALE

Intero...



... e nei particolari...




... cristallo bicolore racchiuso tra perline dorate con chiodini in Oro Gold-Filled 14k e anellino per la chiusura in Argento 925 dorato...


... il moschettone in Argento 925 dorato...


... ed infine, il terminale della catenella, sempre in Argento 925 dorato: una piccola goccia al chiacchierino che riprende lo stile delle "foglie" che compongono il bracciale


ANELLO




L'anello mi piace particolarmente perché è il primo in assoluto che realizzo. Proprio per questo motivo farò un'eccezione alla mia regola di non indossare i gioielli che creo (perché le clienti devono avere un gioiello nuovo e mai indossato da nessuno) e proverò l'anello, così potrete vedere che bell'effetto fa sulla mano





CIONDOLO



Il piccolo gancio in Oro Gold-Filled 14k per appenderlo alla catenina...


... la perlina rosa al centro di ogni "trifoglio"...


... il cristallo bicolore...



Così potete decidere se indossarlo così...


...oppure così!


ORECCHINI

In coppia...


... "single"...


... e nei particolari:

... la monachella in Oro Gold-Filled 14k...


... il cristallo bicolore che unisce il pendente alla monachella...


... e la perlina rosa...


... in realtà dovrei dire "le"perline visto che sono due per ogni orecchino ;-)


Ora vi saluto, spero proprio che vi piaccia almeno quanto a me è piaciuto realizzarla.

martedì 5 luglio 2016

Un'Acquerello Profumatissimo ;-)

Lo sentite? Riuscite a percepire questo lieve profumo? Chiudete gli occhi e respirate con calma...così... piano... il delicato profumo del Glicine farà il resto trasportandovi fin nel lontano Giappone... vedrete la triste e delicata Fuji Musume danzare sotto i rami di Glicine...


Siete nella città di Otsu, affacciata sul lago Biwa, gli Otsu-e esposti lungo le strade attirano i passanti... avvicinatevi anche voi...

Uno, in particolare, è bellissimo: raffigura una ragazza abbigliata con il nagasode (1) stretto in vita da un obi (2) e decorato da fiori di Glicine, secondo la tradizione giapponese. La giovane è Fuji Musume, incarna l'essenza del Glicine ed il suo nome vuol dire, letteralmente, "La Nubile Glicine".

Fuji Musume si innamora a tal punto dell'uomo che la osserva da riuscire a prendere vita ed uscire dalla tela. Gli scrive numerose lettere d'amore, ma non ottiene alcuna risposta. Inizia così a danzare sotto i fiori di un Glicine con in mano un ramo della stessa pianta, accompagnata dalla musica Nagauta (3).


Danza perché vuole esprimere i profondi sentimenti che prova verso l'amore non corrisposto.
L'uomo continua a non ricambiare il suo amore e lei, triste e disperata, rientra affranta nel dipinto, sotto i rami del Glicine.




E così finisce la romantica, ma triste storia d'amore della bellissima Fuji Musume, rappresentata per la prima volta nel 1826 attraverso un balletto classico del teatro kabuki.

Ma c'è anche una leggenda, questa volta tutta italiana, sulla nascita del Glicine, decisamente meno triste di quella giapponese.

Glicine era una fanciulla che si disperava per il suo aspetto, si sentiva diversa e per questo esclusa dalle altre giovani del paesino. Un giorno la sua disperazione la spinse a fuggire. Corse tanto fino a raggiungere un prato isolato in cui piangere tutte le sue lacrime. La natura, triste per tanta disperazione, iniziò a far nascere dalle lacrime della giovane una pianta dai fiori bellissimi e dal profumo dolce ed inebriante. Glicine rimase colpita dallo splendore della pianta e capì di possedere una bellezza unica e che la sua diversità non era affatto un difetto. Capì, inoltre, che il motivo per cui tutti la tenevano a distanza era perché non si sentivano alla sua altezza e da quel giorno visse serenamente la sua vita.


Qualche piccola nota per voi:

(1) "Nagasode": kimono femminile lungo fino ai piedi con maniche lunghissime, impreziosito da numerosi ricami e stretto in vita dall'obi. E' indossato dalle giovani donne non ancora sposate.

(2) "Obi": fascia di stoffa piuttosto alta utilizzata come cintura stretta in vita per chiudere e fermare il kimono. Le donne vi legano sopra anche un piccolo cordone in seta, in modo da mantenerlo fermo al suo posto. Il rimbocco viene sistemato sulla schiena e, nell'abbigliamento femminile, si trasforma in un fiocco molto decorativo.

(3) "Nagauta": letteralmente significa "canzone lunga". E' un tipo di musica tradizionale giapponese che accompagna il teatro kabuki. Gli interpreti di questa musica cantano e contemporaneamente suonano lo shamisen (un liuto a tre corde) e vari tipi di tamburi.

Questa volta non vi parlerò, come mio solito, del lato "scientifico" della pianta perché non voglio rovinare l'atmosfera romantica creata da queste due belle storie quindi concluderò mostrandovi il mio acquerello al quale appartengono i particolari "floreali" del post (ma state tranquilli, ho già deciso di realizzare un altro acquerello con questo bellissimo fiore come protagonista e così potrò aggiungere la "scienza" ;-)   )


Ciao ragazzi e a presto!! :D
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